Plinio Fraccaro, figura carismatica e indimenticabile per tanti pavesi, fu un pilastro dell’Università di Pavia e un esempio di integrità accademica e politica. Dal 1919 ricoprì la cattedra di Storia antica, trasmettendo il suo sapere e la sua passione a generazioni di studenti. Il suo rigore intellettuale e la sua dedizione alla libertà lo resero uno dei pochissimi docenti dell’Ateneo pavese a non piegarsi al fascismo, rifiutando la tessera del regime e subendo innumerevoli umiliazioni.
Nonostante le difficoltà, Fraccaro continuò a contribuire alla cultura italiana: collaborò alla realizzazione degli atlanti geografici De Agostini e fu direttore della prestigiosa rivista “Athenaeum,” punto di riferimento per gli studi di storia e letteratura antica. Durante i suoi quindici anni da rettore, si batté con passione per migliorare le condizioni di vita e di studio degli studenti. Grazie al suo impegno, nacque il primo collegio femminile laico, il Castiglioni-Brugnatelli, e furono introdotte forme di assistenza per gli studenti più bisognosi.
Nel 1953, l’Università di Oxford lo omaggiò con la laurea honoris causa, riconoscendone il contributo alla cultura e all’educazione. Scomparso a Pavia il 1° novembre 1959, all’età di 76 anni, Fraccaro ha lasciato un’eredità indelebile. A lui è intitolato il collegio Plinio Fraccaro, che oggi sorge all’ombra delle antiche torri di piazza Leonardo da Vinci, perpetuando il suo nome e il suo esempio.